STEP #2: "Nella storia"


STORIA di COMPRIMERE

Il termine “comprimere”, come la maggior parte del vocabolario italiano, possiede radici latine. Nello specifico esso presenta una coincidenza idiomatica perfetta con il verbo latino “comprìmere”. Nell’antica lingua romana, il vocabolo nacque dall’esigenza di esprimere un concetto prettamente tecnico.
Nasce dalla fusione della preposizione “cum” e del verbo “premere”, la cui traduzione libera è “stringere insieme”, infatti un tempo, come oggi, il significato prevalente è quello di compattare, rimpicciolire un oggetto. L’evoluzione del lessico concede a “comprimere” anche una sfaccettatura meno concreta, applicando la medesima definizione ad entità astratte come le emozioni. In seguito dal popolo latino viene anche inteso come sinonimo di “costringere, imporsi su qualcuno”. Nella storia il vocabolo non assume altre accezioni, fino al 1948 con la pubblicazione dell’opera "A Mathematical Theory of Communication", elaborata dall’ingegnere e matematico Claude Shannon. La cui teoria gettò le basi per la progettazione di sistemi informatici: egli sosteneva che per sviluppare una fitta rete di comunicazione, essa dovesse essere codificata e compressa in unità che egli coniò bit. Con questa piccola parentesi storica ecco spiegato il motivo per cui nel linguaggio comune facciamo riferimento a “dati” o “file” compressi.

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