STEP #25: "Sintesi"

FINE DI UN PERCORSO

Con la realizzazione di questo blog ho cercato di condurre i miei lettori attraverso un percorso interdisciplinare che permettesse di sviscerare il termine “comprimere” sotto ogni punto di vista. Ho cominciato con una parentesi sull’etimologia e sull’origine del verbo, mettendo in evidenza come attualmente il vocabolo rientri nel campo semantico della fisica classica e dell’informatica, per rivolgere poi la nostra attenzione a come la “compressione” si sia intrecciata con le epoche della storia. Una delle prime applicazioni del concetto fisico, durante l’Era dei metalli, è stato il mantice con il quale venivano ravvivate le fiamme, con un balzo temporale di circa cinquemila anni, all’epoca romana, compaiono i primi torchi per la spremitura delle uve, la cui tecnologia viene migliorata fino alla fine del Medioevo. In epoche più “recenti”, Seicento e Settecento, la “compressione” è stata anche sfruttata nella medicina come forma primordiale di anestesia, agendo meccanicamente su alcune aree del sistema nervoso, oppure anche come soluzione alle crisi isteriche nel campo psicologico. Nel Novecento, invece, particolarmente interessante è stata l’adozione del motore diesel, alternativo al motore benzina, che soltanto della seconda metà del secolo fu perfezionato per essere montato su larga scala su autovetture. In tale modello la fase di “compressione” della camera di combustione, risulta fondamentale, in quanto produce un’esplosione spontanea. Sino ad arrivare ai giorni nostri, in cui la “compressione” è uno dei sintomi del Covid-19, un evento che segnerà inevitabilmente gli anni a venire.
In seguito a quest’analisi storiografica vi ho presentato aspetti più prettamente umanistici come la letteratura in prosa ed in rima, notando come la “compressione” sia un ottimo mezzo metaforico per gli autori. Non è stata poi tralasciata la vena artistica che deve essere una delle molteplici virtù di un buon ingegnere. Quindi dapprima mi sono cimentato nella produzione di un’immagine che, secondo me, al meglio portasse alla mente dello spettatore il concetto di “zip” di un file dati, ovvero la sua compressione. Successivamente ho riportato le sculture di Baldaccini, il quale riteneva che la compressione di un metallo esprimesse tutta la potenza dell’industria moderna. Non ho dimenticato la presenza del nostro verbo nella cinematografia, sia in scene più drammatiche, come nel caso di “007-Vendetta privata”, sia in pellicole per tutta la famiglia come “Ant-Man”, in cui il supereroe è una figura mitologica contemporanea.  Rimanendo nel settore delle arti visive in termini di comunicazione, ho dedicato un post alla pubblicità di un prodotto che sfrutta la compressione, ovvero le calze graduate.
Infine ho trattato la “compressione” in termini di innovazione tecnologica descrivendo alcune specifiche dell’acciaio e presentando un brevetto recentemente depositato, la cui realizzazione ridurrebbe drasticamente l’impatto ambientale dei motori endotermici, in quanto caratterizzato da compressione variabile.
In quanto studente di ingegneria ho tentato io stesso di ideare a livello teorico un progetto che, se effettivamente realizzabile, cambierebbe la nostra società e del quale è già pronto un abbozzo di volantino promozionale. Un post slegato ad un materia specifica, ma ugualmente interessante, è stata la storia della tragedia che colpì Andrea Soldi, morto per shock da compressione. Vorrei ricordare a tutti i miei lettori che una linea logica alternativa che collega i macro-argomenti trattati nel blog è schematizzata in una mappa concettuale pubblicata nell’articolo precedente a questo, inoltre per chi fosse interessato ad ulteriori approfondimenti ho stilato una lista di parole connesse al tema centrale.

STEP #23: "Il volantino"


STEP #22: "Nel futuro"

IL MINIATURIZING
Quante volte ci siamo trovati nella situazione di dover partire per un viaggio, ma di essere disperati per la dimensione del nostro bagaglio a mano? Non sarebbe meglio non avere più problemi di spazio? Tutto ciò sarebbe possibile se si potesse applicare una compressione “infinita”, o comunque molto grande, alla materia, senza che essa perda le proprietà fisiche e chimiche dello stato di partenza. Una volta trovata la soluzione a questo impasse, che rivoluzionerebbe il nostro mondo, sarebbe interessante implementare questa tecnologia ad un’avanzata intelligenza artificiale. Tale macchinario sarebbe in grado di valutare autonomamente le dimensioni dell’allocazione in cui deve essere riposto un oggetto, conseguentemente verrebbe compresso ottimamente. Un’invenzione del genere avrebbe una portata economica incalcolabile, abbassando drasticamente i costi di spedizione e della logistica della distribuzione.

STEP #21: "Brevetto"

MOTORE A COMPRESSIONE VARIABILE

Un ingegnere italiano di nome Roberto Consoli ha depositato e pubblicato il 30 settembre dell’anno scorso un brevetto riguardo ad un “motore endotermico a compressione variabile”. Come facilmente intuibile il progetto consiste in un motore, particolarmente adatto agli autoveicoli, il quale, tramite una serie di componenti ausiliari a quelli di un propulsore standard, è in grado di variare progressivamente oppure repentinamente il gradiente di pressione all’interno del cilindro. I vantaggi di questa soluzione sono un’efficienza maggiore del rapporto carburante/potenza erogata, ma soprattutto un impatto ambientale ridotto, tema molto importante dell’ultimo decennio. L’ideatore stesso però rivela i limiti di quest’opzione, dal momento che deve tenere conto di fattori sia termodinamici, sia fluidodinamici e meccanici, dando incostanza nei risultati, soprattutto nella calibrazione dei sensori.







STEP #20: "Il materiale"

MOLLE ED ACCIAIO

Partendo dal presupposto che a livello teorico qualsiasi materiale può essere sottoposto a compressione, con risultati più o meno evidenti. Però a livello industriale l’acciaio viene particolarmente sfruttato per la sua capacità di sopportare la compressione con conseguente accumulo di energia meccanica, ne sono un esempio le molle. Per studiare le deformazioni a seconda dell’impiego per cui è richiesto il materiale vengono effettuate delle prove di compressione. Tale test riproduce la tensione che il componente o l’oggetto subirebbe nella sua applicazione, tramite presse idrauliche a sforzo pregressivo.